Luci di speranza: una fiaccolata per illuminare Pontecitra

L'iniziativa, nata su richiesta degli abitanti del quartiere di Marigliano, si terrà venerdì 28 febbraio. La partenza del corteo è prevista alle 19:00, dalla parrocchia Sacro Cuore

Venerdì 28 febbraio, alle 19:00, la comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Pontecitra in Marigliano si ritroverà per vivere una fiaccolata con l’intento di illuminare il quartiere scosso dall’atto vandalico che, nella notte del 6 febbraio, ha danneggiato la porta della chiesa e la statua di san Pio da Pietrelcina posta all’esterno.

Una luce per rispondere a giorni di buio

L'iniziativa è stata una richiesta esplicita della comunità di Pontecitra per rispondere con un messaggio cristiano a un episodio che ha incupito i fedeli. «Sono stati gli abitanti del quartiere a chiedere di vivere un momento di raccoglimento e preghiera dopo lo spiacevole incidente - ha spiegato il parroco, don Ciro Toscano -. La fiaccolata vuole essere un’occasione per rispondere con la luce della speranza cristiana al buio che tutti incontriamo nel quotidiano e che è il motivo di scelte sbagliate nella vita e di gesti come quello dello scorso 6 febbraio. Vogliamo ritrovarci pregando e attraversare il nostro amato quartiere perché la luce del Vangelo spazzi via il buio della criminalità. Attraverso le nostre luci vogliamo anche ricordare alle Istituzioni che Pontecitra non può essere lasciata sola».

"Unisciti a noi, pellegrini di speranza e solidarietà": con queste parole la comunità viene chiamata a raccogliersi per tenere viva quella luce di speranza nell'Anno Santo ma soprattutto per testimoniare come un gesto isolato non possa mettere al buio la parrocchia di periferia che lotta quotidianamente, attraverso tanti volontari, per contribuire al bene e alla bellezza del quartiere mariglianese.

Il responsabile dell’atto incendiario è stato individuato grazie al lavoro dei Carabinieri della Stazione di Marigliano, agli ordini del luogotenente Alessandro Piersanti. «Preghiamo per questa persona affinché possa comprendere che ha compiuto un gesto, probabilmente per sua protesta o per disperazione, che ha danneggiato la “Casa” di chi aiuta, di chi vive per il prossimo, perché nel prossimo c’è Cristo - ha aggiunto don Toscano -. La comunità è pronta ad accoglierlo per ascoltare il suo dramma, senza pregiudizi, in un dialogo fraterno».

 

 




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