Si intitola “Il sentiero del Natale” il sussidio pastorale preparato dalla Commissione nazionale valutazione film della Cei con l'obiettivo di “rompere gli argini e a cogliere dalle fessure il bagliore della speranza”, spiega Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, nella presentazione.
Fessure per la speranza
Si tratta di una piccola sosta nel tran tran quotidiano per orientare il cammino verso il Natale. “Viviamo un passaggio storico difficile: seppure la pandemia inizia ad allentare la sua morsa, le preoccupazioni non diminuiscono e si amplificano per una guerra insensata nel cuore del Vecchio Continente e per le conseguenze che non fanno sconti a nessuno. Parlare di cinema, in questo momento, può anche sembrare inopportuno", aggiunge Corrado, sottolineando che "è proprio dalla settimana arte che, molto spesso, giungono immagini, suoni e parole che possono tracciare una via altra nella quotidianità. Non si tratta – precisa - di evasione dalla realtà, ma di sguardi nuovi che possono illuminare la vita di ogni giorno”. Perché il cinema, osserva ancora Corrado, “tesse le trame di una storia attraverso immagini che conservano un contenuto di verità”. L’augurio è dunque che “dalle sale possano aprirsi tante fessure negli argini della quotidianità”
Quattro film da vedere
Curato da Massimo Giraldi, Sergio Perugini, don Andrea Verdecchia ed Eliana Ariola, il Sussidio propone alcuni titoli: Tori e Lokita dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, Come per disincanto (Disenchanted) diretto da Adam Shankman, Chiara di Susanna Nicchiarelli, Il principe di Roma di Edoardo Falcone. Per ogni film una parola chiave: cammino (Tori e Lokita), promessa (Come per disincanto), profezia (Chiara), salvezza (Il principe di Roma). A fare da filo rosso al testo è il Canto di Natale di Charles Dickens, i suoi molti adattamenti tra grande e piccolo schermo, cui è dedicato un focus storico in chiusura.
Il Sussidio si arricchisce, quest’anno, del contributo dell’Acec a firma del presidente, don Gianluca Bernardini, e della responsabile dell’area pastorale, Arianna Prevedello.