LA SUPPLICA DEL VESCOVO RENZULLO ALLA MADONNA DELL'ARCO

Il vescovo di Nola compose il testo in occasione dell'epidemia del 1910. Otto anni prima aveva composto la bellissima invocazione che ancora si recita quotidianamente nel Santuario

a cura di Gennaro Morisco

In questi giorni in cui gli animi sono tesi e preoccupati per il diffondersi del terribile contagio, spesso la mente è andata ai nostri santi protettori e alla Vergine Maria, invocata con i titoli a noi più cari e familiari.

La Madonna dell’Arco, venerata nel celebre Santuario sorto intorno alla prodigiosa effigie alla fine del XVI sec., ha sempre rappresentato per i fedeli della diocesi di Nola e di tutto il Napoletano un punto di riferimento e di rifugio nelle calamità. Fu così durante l’eruzione del Vesuvio del 1631,come testimonia la lapide di marmo nero collocata alle spalle del tempietto, che tante volte abbiamo sfiorato con la mano; fu così nellapestilenza del 1636e nell’epidemia dicolera che si diffuse nell’estate del 1910. In quest’ultima circostanza,il vescovo di Nola, mons. Agnello Renzullo, autore nel 1902 della bellissima invocazione alla Madonna dell’Arco che ancora quotidianamente si recita nel Santuario [è da tempo scomparsa dalle stampe della preghiera - forse dagli anni Novanta del secolo scorso - la confidente invocazione finale “Ave, Ave Maria!” che si legge nell’originale ed è auspicabile che sia reintrodotta],compose una supplica, forse poco nota, “pel flagello del Colera. Nel foglietto diffuso dai Padri del Santuario si invitano i fedeli a pregare la Madonna per “la salvezza nel presente pericolo” perché “chi confida nella Vergine dell’Arco non rimane mai deluso”.

Ecco il testo della preghiera composta da Renzullo (Nola, 25 settembre 1910), lievemente adattato perché possa essere recitato anche oggi:

«Potente Regina dell’Arco e Madre nostra pietosissima, che da oltre cinque secoli ti sei mostrata nel tuo Santuario larga dispensiera di salute, i tuoi figli spaventati dal minacciato flagello oggi a te ricorrono, come ricorsero e non invano i padri nostri nelle terribili epidemie del passato. Arco di amore difendici, Arco di misericordia preservaci, Arco di fortezza ci salvi. Tutta la nostra fiducia è in te sola riposta. Come l’antico segno sulle porte degli Ebrei allontanò da essi la spada dell’angelo sterminatore, il tuo segno dell’Arco allontani dai devoti la punta avvelenata del terribile nemico. Accogli il nostro pianto, accogli la nostra preghiera, e noi aggiungeremo quest’altro ai tanti trofei che adornano la prediletta tua casa.

Madre pietosissima, esaudiscici!»Salve Regina…   

    

 

Di seguito l'invocazione alla Madonna dell'Arco del vescovo Renzullo

*Le stampe d’epoca sono di collezione privata dell’autore dell’articolo.





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