L' 11 ottobre 2015, alle ore 19, l'allora vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, apriva ufficialmente il X Sinodo della diocesi dei santi Felice e Paolino. Alla celebrazione, presso la Cattedrale Basilica di Nola, erano presenti i 665 sinodali che avrebbero partecipato alle varie sessioni dell’assise.
Ma cos'è il sinodo? Il sinodo diocesano è l’assemblea di sacerdoti e di altri fedeli della Chiesa particolare, scelti per prestare aiuto al Vescovo diocesano in ordine al bene di tutta la comunità diocesana (can. 460 C.I.C.). Esso manifesta ed attua la comunione diocesana e, nello stesso tempo, la edifica con la forza dello Spirito, mediante l’ascolto attento e cordiale dei segni dei tempi, nei quali occorre saper leggere le grandi provocazioni che Dio lancia all’interno della storia concreta di questo territorio.
"Per la Chiesa di Nola - sottolineò il vescovo Depalma - è un tempo nel quale la comunità diocesana si ferma e riflette su se stessa non però per parlarsi addosso ma per immaginare insieme una nuova modalità missionaria, per capire come possiamo meglio annunciare il vangelo agli uomini e le donne di questo territorio, e così essere seme di virtuosa trasformazione della società in cui viviamo. Il Sinodo vuole promuovere una nuova umanità, un nuovo territorio, una storia nuova".
Preceduto da tre anni di preparazione, durante i quali tutte le comunità parrocchiali della diocesi sono state coinvolte in un cammino di riflessione e approfondimento sulla Chiesa in questo nostro tempo e in questo nostro territorio, il Sinodo diocesano è stato celebrato in sei sessioni secondo il seguente calendario: 16-17 ottobre 2015; 20-21 novembre 2015; 8-9 gennaio 2016; 19-20 febbraio 2016; 1-2 aprile 2016; 13 - 14 maggio 2016 .
La conclusione si è celebrata il 14 maggio 2016 con una grande festa diocesana durante la quale sono state consegnate al vescovo Depalma le propositiones approvate durante le sessioni, a partire dalle quali è stato elaborato il Documento finale consegnato il 19 novembre 2016.
"Il Libro sinodale - scrive Depalma nell'Introduzione del documento finale - è un testo di sintesi di quanto lo Spirito ha suggerito alla nostra Chiesa attraverso il dibattito e la riflessione del Sinodo. Non è un manuale di norme, né un altro Codice di leggi: non ce n'è bisogno. Non è nemmeno un mio Atto conclusivo ch ponga termine a un cammino. Come dice Papa Francesco, il sinodo più che un evento è uno stile [...] É appunto un Libro sinodale. Un Libro, quando è bello ed è vero, è frutto di una riflessione, narra una storia, racconta una esperienza, provoca alla riflessione, rilancia un cammino".
La Chiesa di Nola, sotto la guida del vescovo Marino, insediatosi il 15 gennaio 2017, vuole continuare a scrivere la sua storia proprio a partire dai frutti sinodali custoditi nel documento finale.